Ricordatevi di noi |
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L'autore ha chiesto che il suo nome non venga stampato per paura di rappresaglie Cercate di immaginarvi - una giovane donna nel piccolo locale del cesso per le donne, con un gabinetto ed un lavandino. La porta è mantenuta aperta da una infermiera pagata apposta per osservare la donna (tutte) lasciare un campione di urina. Questo campione sarà poi analizzato per la ricerca di qualche sostanza contraria alle regole della clinica del metadone . La giovinetta cerca di bilanciarsi sul water, in un modo in cui l’attendente possa notare la "fuoriuscita dell’urina". E splash! Ecco invece una bottiglietta che esce fuori dalla vagina e cade dentro il water. Lei fissa l’attendente con occhi che si riempiono di lacrime e le dice: "per piacere, non andrai a dirlo al dottore?" e si sente ribattere: "carina, cosa credevi di fare, certo che glielo vado a dire!". Alt - Provate ora a pensare alla umiliazione, ed alla disperazione della giovane donna anche solo per aver provato di fare una cosa del genere. Per quante altre volte questa giovane donna sofferente ha dovuto prepararsi così in vista di una richiesta a caso delle urine!? Non riesco a togliermelo di mente! E’ così umiliante e allo stesso tempo così tipico delle cose disperate che un tossicodipendente viene forzato a fare. Ciò che vedo e che sento è che questa donna si è avvicinata alla clinica per chiedere aiuto a qualcuno. In qualche modo, in qualche posto qualcosa , qualcuno, deve aver funzionato terribilmente male. Se lei avesse avuto una dose adeguata di metadone, se la sua assistente socialefosse stata più presente, se i programmi di trattamento non dimettessero i pazienti solo perché mostrano i sintomi della loro malattia, tutto ciò non sarebbe accaduto.Non ho forse ragione? Si, credo proprio di si. Se la dose di metadone fosse adeguata allora il tossicodipendente non avrebbe più "fame e voglia" di droghe. Inoltre, se la dose di metadone fosse adeguata nessuno sarebbe in grado di sentire gli effetti della droga illegale, perché perderebbe tempo e denaro. Lo "sballo" se n'è andato! Ho portato questo esempio solo come parte di una storia, per dimostrare che la presenza di una clinica per il trattamento dei tossicodipendenti con metadone (300 pazienti) non è abbastanza per una città di questa grandezza (Columbus, Ohio). Poi, la parte umana di questa triste storia è che questa clinica funziona da più di quindici anni e ci sono soltanto pochi addetti che sono lì fin dall’inizio. Uno potrebbe pensare: "siano benedetti per la loro dedizione al lavoro!" ma anche qualcuno potrebbe pensare: "sono diventati duri chiusi e menefreghisti". La spinta a prendersi cura delle persone è sparita molto tempo fa. Adesso pare che stiano solo contando i giorni che mancano per ritrovarsi pensionati lontani da questi pazienti manipolatori e disgustosi. E’ una situazione tremenda qui a Columbus. Non riesco a pensare a nessun modo di aiutare se non scrivere a chiunque possa essere in grado di cambiare le cose. Questa è solo una piccola immagine. Se qualcuno potesse offrire idee o aiuto, sarebbero in molti qui ad essergliene grati. Per piacere, non dimenticate questa città. Ricordatevi dei pazienti che non sono trattati come esseri umani nei centri, o dei tossicodipendenti attivi che ancora non hanno avuto occasione di essere trattati male nelle cliniche Nota dell’Editore: Questa colonna, "Remember Us!" (Ricordatevi di noi) diventerà una caratteristica del The Ombudsman per fornire un veicolo di espressione per le moltitudini di pazienti umiliati che hanno paura di parlare. "Remember Us!" racconterà le loro storie. J.W. Torna alla pagina principale del Metadone
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