«Noi non abbiamo alcuna ricetta prestabilita per risolvere una così complessa problematica - fanno sapere Luca Bonci, presidente del Pca, e Nando Melillo, referente del Progetto - ma con il nostro metodo riusciamo a stare vicini e ad aiutare utenti e famiglie. Nell’ultimo anno le persone seguite sono passate da 143 a 153: 118 sono di sesso maschile con un’età media compresa fra i 35 e i 39 anni. Utenti, tutti residenti a Pietrasanta e nella Versilia nord, che hanno, nella quasi totalità dei casi, un’occupazione professionale o che possono contare sulle borse lavoro istituite dal Comune. Una soluzione, quella appunto delle borse lavoro, che però andrebbe ulteriormente ampliata: senza il supporto dell’inserimento sociale, non si arriva ad alcun risultato». L’abuso più frequente è quello relativo alla cocaina che quasi sempre viene associata all’alcol: «Una dose di cocaina di dubbia qualità oggi viene venduta anche a venti euro: questo dato dà l’idea di quanto possa essere diffuso il suo utilizzo e ancora della domanda che c’è - aggiungono Melillo e Bonci - l’uso prolungato di cocaina associato ad alcol può portare ad episodi di violenza con difficoltà per l’ordine pubblico: noi non siamo attrezzati per fronteggiare questo, mentre il crimine si evolve in continuazione. Siamo allo spaccio ventiquattro ore su ventiquattro, purtroppo. Significativo anche il numero delle persone dipendenti da alcol, mentre è segnalata una lieve crescita dei casi di eroina. Quasi tutte le persone da noi seguite fanno poi uso di cannabinoidi». Progetto Comunità Aperta che si è dotato di uno sportello di ascolto - curato da Valentina Torri - rivolto ad utenti e famiglie e aperto ogni mattina. «Al tempo stesso va data una risposta - continuano Melillo e Bonci - anche a coloro che sono dipendenti dall’alcol: un aiuto in tal senso arriva dal nostro ambulatorio, curato da Mirella Aglietti e Mila Mannini, che segue persone solo con questa problematica. Ed i riscontri sono significativi». Ma il Progetto Comunità Aperta Pca non si limita a supportare le persone nella lotta contro le dipendenze: l’attività che viene portata avanti i abbraccia, infatti, altri settori del sociale, dalla consegna di siringhe e profilattici a quella di materiale informativo, dalla formazione dei gruppi di sostegno alla raccolta alimentare o ancora di sensibilizzazione fra i giovani per i rischi connessi alla dipendenza. - Il Tirreno -segue

dicembre 2016


segue