11 OTTOBRE 2002
Dopo 8 anni l’indagine sui due sfortunati giovani deceduti nell’ospedale locale, dove erano stati ricoverati d’urgenza, su richiesta dei responsabili del Narconon.
Non sono emerse responsabilita’ nei confronti del Narconon stesso e non è stato celebrato alcun processo. L’autopsia disposta dalle autorità inquirenti a evidenziato che si è trattato di decessi dovuti a cause naturali. Il Narconon si rammarica che i media abbiano speculato ignobilmente sulla sventurata vicenda di questi due poveri ragazzi e delle loro famiglie.
La chiesa di Scientology:
«Non siamo Speculatori ma confessione religiosa»
L’ Unione Sarda del 5 ottobre dedica a Scientology un’intera pagina (la numero 9 della Cronaca di Cagliari), richiamando l’attenzione del lettore con una segnalazione in prima pagina “Un ex-esponente di Scientology finisce sotto inchiesta”.
Il giornalista Stefano Lenza, illustra il caso sottolineando che l’indagine riguardante il suicidio di Roberto D., avvenuto il 18 febbraio ’97, era stata archiviata, e che, su istanza dell’avvocato della famiglia di Roberto D., la Procura della Repubblica di Cagliari, accogliendo la richiesta, ha riesaminato il caso e quindi chiesto il rinvio a giudizio di tre persone, uno imputato di estorsione e gli altri due di favoreggiamento.
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Il giornalista precisa che gli odierni imputati hanno respinto tutte le accuse, «e così anche Scientology». Il giornalista che fino al sest’ultimo rigo dell’articolo aveva riferito correttamente sul caso, commette l’errore di coinvolgere Scientology, sia pure nel momento in cui attesta che tutti si proclamano innocenti. Se Scientology (riteniamo si voglia dire la Chiesa di Scientology di Cagliari)
respinge le accuse, significa che essa è anche chiamata a dar conto dell’accusa. Questo non è vero! La Chiesa di Scientology non ha respinto nessuna accusa perché ad essa non è stata contestata
mai accusa alcuna. Ma la Chiesa di Scientology non ha respinto nessuna accusa anche perché si è, da subito, offerta ad ogni collaborazione con la Procura che indagava, non si è opposta al sequestro della documentazione e si è detta interessata all’indagine, riservando eventualmente la costituzione di parte civile. Ciò perché obbligata da regole di correttezza che ha sempre assunto, ma anche per rispetto alla famiglia che ha vissuto questa grande tragedia.
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Il comportamento che la Chiesa di Scientology avrebbe mantenuto nei confronti del Processo è stato espresso alla Procura della Repubblica con lettera del 24 aprile ’99 a firma del Presidente legale rappresentante dell’ente religioso. La Chiesa di Scientology dopo il deposito degli atti, tramite il suo avvocato di fiducia, ha riconfermato al Procuratore della Repubblica la propria disponibilità alla collaborazione, anche se ha espresso forti perplessità in ordine alla fondatezza dell’accusa stessa, svolta in danno di tre imputati che allo stato degli atti appaiono più coinvolti nella triste vicenda di Roberto D. per pregiudizio ed accanimento, che in ragione di prove certe necessarie in un così delicato e grave caso umano, più che giudiziario. La Chiesa di Scientology, quindi, mantiene questa sua linea di comportamento nei riguardi di questo processo e valuterà i risultati dell’udienza preliminare. Chiediamo che L’Unione Sarda ed il giornalista Stefano Lenza prendano atto della posizione della Chiesa di Scientology, rettificando l’errore in cui è incorso il giornalista. Sulla stessa pagina 9 dell’Unione Sarda, l’articolo a firma di Daniela Pinna è diffamatorio e quindi gravemente lesivo dell’immagine della Chiesa di Scientology. “Il Viminale: pericolosi speculatori”, è un messaggio che non tiene conto di quanto accertato in Italia ed anche all’estero, in via giudiziaria e di quanto riconosciuto dalla più qualificata dottrina e dal dibattito culturale italiano ed internazionale. La qualificazione di confessione religiosa o di organizzazione dedita al profitto, come ben si sa, non si può fondare su quanto riporta la stampa sulle inizia- tive giudiziarie ingigantite e gonfiate dai “movimenti anticulto”, che approfittano delle disgrazie di qualcuno, come nel caso di Cagliari, o della intolleranza di altri, come in tutti gli altri casi che la giornalista riconosce «non reggono nei tribunali » dove «Scientology ha vinto praticamente tutte le cause». Quando lo Stato non crea le condizioni per un corretto esercizio della libertà religiosa, il giudizio sul comportamento e sulla auto qualificazione di una confessione religiosa spetta alla magistratura. E la magistratura italiana, chiamata a questo giudizio dall’intolleranza o dalla incomprensione di molti ha già risposto sul punto. La Chiesa di Scientology è una confessione religiosa. La Corte d’Appello di Milano in data 5 ottobre 2000, con sentenza numero 4780/00 passata in giudicato, respingendo l’appello del pubblico ministero avverso la sentenza del Tribunale di Milano del 2 luglio 1991 afferma: «Questo Giudice prende atto con la Suprema Corte di Cassazione che le prove acquisite non consentono di escludere la natura confessionale di Scientology suffragata dallo Statuto e dal pubblico riconoscimento ». Che cosa significa? Significa che la Chiesa di Scientology è una confessione religiosa, così come dichiara di essere, e che l’accusa che il pm formulava «persegue i fini di lucro e non di religione» è infondata. La Chiesa di Scientology è una confessione religiosa perché tale qualificazione è suffragata dal pubblico riconoscimento, valutato secondo i principi dettati dalla Corte Costituzionale con sentenza numero 195/93. La giornalista riporta stralci di un rapporto del Ministero degli Interni contestato non solo da Scientology perché falso, precedente alla Corte d’Appello di Milano, numero 4780/00 del 5 ottobre 2000 sopra richiamata, che è la sentenza che decide sul rinvio (della Corte di Cassazione del 1997 citata nell’articolo) e nella quale, oltre all’affermazione sopra riportata in ordine alla qualificazione di confessione religiosa, decide di respingere l’appello del pm e confermare la sentenza di assoluzione di tutti gli imputati di associazione per delinquere decisa da Tribunale di Milano del 2 luglio 1991. Quanto dice il rapporto del Viminale non tiene conto di questa sentenza, e quindi nell’articolo si fa riferimento ad una accusa ed a sentenze censurate e cassate. Sulla base di questo accertamento, non fatto purtroppo, siamo sicuri avrebbe titolato l’articolo non con la menzogna “Viminale: pericolosi speculatori”, ma con la verità accertata “Scientology è una confessione religiosa.” Chiediamo che si prenda atto della verità e con la pubblicazione di quanto da noi detto e, sulla base delle sentenze indicate, si ristabilisca la verità, evitando ulteriori danni alla nostra Chiesa che ha sempre dimostrato di voler vivere nel rispetto delle leggi.
Tiziana Quartu
Presidente Chiesa di Scientology Cagliari
Il Rapporto del Dipartimento di pubblica sicurezza non è un atto giudiziario e non è legato in alcuno modo ai processi contro i membri della chiesa di Scientology. Si tratta di una indagine in cento pagine dal titolo “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia”, inviata il 29 aprile 1998 dal ministro degli Interni alla Commissione per gli Affari Costituzionali della Camera dei Deputati. L’articolo dà già atto che la Chiesa di Scientology ha vinto tutte le cause, in Italia o all’estero. (d.p.)
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