Croce verde - Pietrasanta - Sabato 16 maggio 2004
L'iniziativa promossa dal Progetto Comunità Aperta inizia verso le ore 16,30 in una saletta della Croce Verde di Pietrasanta. I relatori Nando Melillo e Roberto Nardini introducono facendo il punto della situazione e la storia oramai ventennale di questa struttura, che, ribadiamo qui, nacque perchè la legge sulla cura della dipendenza da sostanze rimaneva ampiamente disattesa. Adesso, almeno nella zona della AUSL 12 "Versilia", le cose sono molto cambiate proprio per la tenacia di questo progetto pilota che di volta in volta faceva pressione per l'attuazione e messa in opera di istanze già previste dalla legge. Il Progetto è del "Comune" inteso come della cittadinanza tutta di Pietrasanta e della Versilia. Moltissime sono le persone che in questi anni hanno usufruito del servizio dato dal PCA, molte sono anche le strutture sanitarie della zona e di tutta Italia che hanno chiesto consulenza o hanno spedito qui loro pazienti e medici rispettivamente per progetti terapeutici ed aggiornamenti. I SerD quando per esempio dovevano trasferire dei pazienti all'estero etc.; ma anche reparti ospedalieri, pronto soccorsi, ambulatori psichiatrici, comunità terapeutiche residenziali, carceri, medici generici e privati hanno cercato il PCA per chiedere questa o quella cosa sul metadone oppure informazioni sulle novità che arrivavano da oltreoceano dove il PCA e il suo supervisore medico scientifico Gruppo SIMS sono altamente apprezzati. Da tutta Italia, Europa e America si partecipa alle Conferenze sul metadone organizzate dal Gruppo SIMS, dove il PCA è il fulcro logistico e punto di riferimento con i suoi volontari.
Ora, tutto questo sembra non navigare più con il vento in poppa i finanziamenti che prima arrivavano direttamente dal Fondo Nazionale Lotta alla Droga passano attraverso la Regione e l'Azienda Sanitaria Locale e sembrano arrivare in ritardo, di sei mesi, in sei mesi, all'ultimo momento etc., creando problemi agli operatori e ai medici che non possono fare progetti a lungo termine nè per gli utenti, nè per se stessi. Nessuno desidera che il PCA chiuda e riconsegni i suoi utenti ai Servizi Pubblici o peggio alla strada, ma allora perchè quando il PCA espone le sue preoccupazioni in pubblico i responsabili dell'AUSL 12, i sindaci dei comuni versiliesi, gli operatori dei servizi pubblici snobbano con noncuranza? Sarà stato un problema di comunicazione, di altri impegni presi in precedenza, di problemi occorsi all'ultimo momento, ma nell'iniziativa hanno brillato gli assenti... Dobbiamo altresì ringranziare l'assessore al sociale di Pietrasanta Dott. Spina che seppur tardi (meglio tardi che mai) si è presentato è ha assicurato il suo impegno e supporto nel portare l'istanza PCA nella "Conferenza dei Sindaci" e nelle istituzioni locali. Ringraziamo anche gli esponenti di forze politiche del territorio che, nell'interesse della comunità versiliese, hanno partecipato. La saletta della Croce Verde era alla fine riempita, tra il resto si è parlato anche degli utenti di AUSL limitrofe che migrano verso il PCA perchè non riescono a trovare servizi adatti a loro nei loro SerD dove guardie giurate supervisionano test dell'urina, dove s'incontrano gli operatori attraverso vetri antirapina e dove le Forze dell'Ordine sequestrano patenti e auto ai malcapitati utenti del servizio.
La legge è chiara, è una delle migliori d'Europa, ma rimane largamente inattuata perchè in Italia non esiste una cultura della dipendenza da sostanze come malattia, addirittura abbiamo dei medici specialisti che contro il parere del'OMS dichiarano a gran voce che la dipendenza da sostanze non è una malattia, assecondando la lettura morale ideologica che un tossicodipendente vuole essere malato e che la sua guarigione è subordinata ad una non meglio identificata guarigione dalla devianza morale e psicologica, naturalmente dopo la dovuta espiazione fisica del male fatto in luoghi lontani dalla sociètà produttrice del male stesso. Il DDT (Difesa dei Diritti dei Tossicodipendeti), espressione di utenti ex/non del PCA non ha altro a cuore che il rispetto e la messa in atto della legge esistente nei servizi pubblici soprattutto laddove l'informazione sul metadone e la liberta terapeutica sottostà a pregiudizi morali/ideologici. Il cittadino dipendente da sostanze che risponde positivamente alla terapia metadonica di mantenimento è indistinguibile da qualsiasi altro cittadino: in una società civile è incomprensibile che una persona lontana anni dagli abusi, debba essere considerata di serie B, solo perchè assume un farmaco legale specifico per la sua condizione. Per il PCA ci auguriamo l'assoluta continuità. Esiste anche la possibilità di fusione del Servizio di Pietrasanta con il progetto pilota, visto che il SerD è in realtà a Viareggio, significherebbe più finanziamenti al PCA e meno spese per la AUSL 12 che al momento sta tenendo un servizio diviso in due città con i costi derivati. A Viareggio sarebbero mantenuti tutti i servizi medico psico-sociali e a Pietrasanta il PCA si potrebbe occupare della somminitrazione degli utenti della Alta Versilia tutorando i progetti già in atto assicurandone la continuazione. E' chiaro che la comunicazione tra PCA, SerD e AUSL12 dovrebbe risplendere per la trasparenza. Questa soluzione è laboriosa è quasi utopica, ma risolverebbe la situazione dei servizi per la cura delle dipendenze per molti anni a venire.
marco dal porto per il DDT
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